Le imprese esigono la compensazione dei crediti maturati verso la Pubblica Amministrazione.
Si alza l’allarme di Confindustria Cisambiente per evitare il blocco o peggio la fine dei servizi essenziali. Alcune proposte ed il richiamo ad una vecchia norma, da rimodernare, stimolano il Presidente del Consiglio ed il Governo ad agire in fretta, dopo aver ignorato ogni comunicazione.
Confindustria Cisambiente, tutela le aziende che si occupano, della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, oltre all’intero settore delle bonifiche, del recupero di materia dal rifiuto e della produzione di energia derivante da biomasse.
La raccolta rifiuti o più comunemente ‘igiene ambientale’ è una attività inserita tra quelle essenziali nei recenti ed innumerevoli DPCM.
Questa attività, la cui continuità è non solo garantita ma realizzata con professionalità di altissimo livello, diviene fondamentale per l’igiene del Paese in una situazione emergenziale.
Le nostre Aziende Associate – in adempimento delle prescrizioni dei DPCM – continuano a svolgere l’attività in silenzio e con non poche difficoltà derivanti dall’attuale situazione.
Siamo costretti ad evidenziare che alcuni Enti Locali – come già avevamo previsto – stanno comunicando ritardi nei pagamenti agli appaltatori, nostri Associati, collegando questo mancato pagamento del servizio alla sospensione o rimodulazione dell’incasso della Tari e alla accresciuta gravosità nell’organizzazione dei servizi di pagamento. Non possiamo, inoltre, dimenticare che tutto va inquadrato nel regime regolatorio ARERA che richiede elementi ed informazioni al settore Ambientale da mesi ma che ora costituisce un ostacolo alla rimodulazione della Tari stessa.
Le aziende associate di Confindustria Cisambiente (presieduta da Marcello Rosetti) – gravate da oneri sempre più rilevanti ed in una situazione in cui i ridotti margini sono erosi dai gravosi costi organizzativi legati alla creata emergenza – non possono assolutamente sopportare (e/o supportare) alcun ritardo da parte degli Enti Locali appaltanti.
Questi ritardi – ove si verificassero in concreto – porrebbero gli appaltatori nella impossibilità di proseguire la loro attività, costringendoli ad una sospensione per causa oggettiva di forza maggiore e senza alcuna responsabilità ed interruzione di pubblico servizio.
Confindustria Cisambiente si fa portavoce di tale situazione, preannunciando che, ove si verificassero pertanto dei Ritardi nei pagamenti degli Enti Locali a favore dei nostri Associati, le attività di raccolta e smaltimento, per necessaria sopravvivenza delle Società coinvolte, verranno immediatamente interrotte nell’ambito e sul presupposto della “Causa Oggettiva di Forza Maggiore” cui prima si faceva cenno.
In questo contesto nazionale, ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio e a tutte le Autorità – a cui peraltro abbiamo già inviato più di una comunicazione rimaste purtroppo senza alcuna risposta – affinché possano, con ogni mezzo, vigilare sulla situazione descritta ed evitare la annunciata sospensione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed agire, dunque, per evitare che l’effetto negativo delle iniziative approntate dagli enti locali venga scaricato sul tessuto produttivo.
Nell’ambito di tale situazione – e con tutta la straordinaria urgenza del momento – la nostra Associazione si rende disponibile ad individuare proposte normative di immediata applicazione, ad esempio relativamente alla modifica della disciplina dello Split Payment, ed alla possibilità immediata di compensare i crediti certificati ed accumulati nei confronti di Pubbliche Amministrazioni, con i debiti tributari e previdenziali nell’F24.
Portiamo avanti una proposta di immediata applicazione, e che potrebbe essere inserita, da subito nel Decreto Liquidità, con la riproposizione dell’Istituto della cessione dei crediti, certificati in piattaforma Mef, ad istituti bancari e finanziari, assistita da Garanzia dello Stato, di cui all’art. 37 del D.L. 24 aprile 2014 n. 66, oggi non più operativo.
Nella nostra proposta vi è la logica delle “Garanzie” dello Stato (al cento per cento) previste dal recente “Decreto Liquidità” estendendo pertanto anche a tali operazioni finanziarie la Garanzia prestata da CDP.
La finalità della liquidità non dovrebbe essere ricondotta solo alle spese correnti, come previsto dal vecchio art. 37 del 66/2014, ma anche agli investimenti e pertanto con una maggiore visione prospettica: ciò consentirebbe alle Aziende di recuperare liquidità immediata e di “sopravvivere” alla fase emergenziale.
Il Governo e le Forze Politiche ed Istituzioni saranno sicuramente in grado di capire l’urgenza nell’adottare tali provvedimenti legislativi vista la situazione in cui le imprese italiane versano.